CURIOSITA'

Genesi del nome.

Estro ed equilibrio sono le caratteristiche base di ogni progettazione innovativa e sono legate alla storia e all’evoluzione di due numeri che ne traducono matematicamente l’essenza: la sezione aurea, chiamata phi e lo zero.

“Non occorre essere inclini al misticismo dei numeri per provare una certa soggezione di fronte alla tendenza del rapporto aureo a comparire in situazioni e fenomeni apparentemente privi di qualunque collegamento” Mario Livio.

PHI

Phi rappresenta, in campo matematico, un rapporto proporzionale fra due lunghezze detto “sezione aurea” considerato divino dagli antichi greci per la capacità esprimere bellezza e armonia delle forme geometriche.

Questa azienda, dove gli obbiettivi si definiscono di volta in volta, dove ogni caso è diverso dal precedente, ci ha spinto a considerare il ”numero d’oro” come simbolo di una continua evoluzione personale, come espressione della profonda correlazione fra la matematica e la natura delle cose, come rappresentazione di un linguaggio semplice ed universale, fondamento di ogni singolo progetto.

La caratteristica di questo numero irrazionale e indeterminabile è la sua tendenza ad apparire in campi che, anche se lontani dalla matematica, risultano da essa governati.

Come già detto, una delle peculiarità di questo numero è la sua natura irrazionale. Infatti la frazione continua di phi è la più semplice, perché formata da sole unità, ma anche quella che comporta l’approssimazione più lenta. Ecco perché si suole definirlo “l’ultimo razionale” o “il numero più irrazionale” tra gli irrezionali.

Questo numero tende a mostrarsi nei campi più impensati, campi non solo legati alla matematica, ma anche alla botanica, all’arte, all’architettura ed all’economia.

Per quanto riguarda la botanica la disposizione dei petali delle rose, dell’infiorescenza dei girasoli, la forma a spirale delle conchiglie, la crescita delle foglie sono solo alcuni degli esempi nei quali vediamo comparire questa proporzione.

Nel campo dell’arte e dell’architettura sono numerosi i riferimenti alla sezione aurea. Leonardo Da Vinci, Giotto, ma anche il più recente Seurat erano soliti utilizzare la sezione aurea nelle loro opere come strumento per creare armonia e proporzione tra le parti.

In campo architettonico è sicuramente Le Corbusier a farne maggior uso. Egli inventò un sistema di proporzione basato interamente sul rapporto aureo, Il Modulor, che fornisse misura e armonia all’architettura ed alla meccanica.

L’uomo è misura di tutte le cose.

Einstein definì questa scala di proporzioni “Una scala che rende difficile l’errore, facile il suo contrario”. La sezione aurea trova spazio anche nel campo dell’economia con Ralph Nelson Elliot, che sviluppò il Principio dell’onda (The Wave Principle). Egli sosteneva che la successione di Fibonacci ed il rapporto aureo erano la chiave per la previsione di fenomeni di psicologia di massa.

Nel nostro campo applicativo le fondamenta di ogni progetto risiedono nella matematica come metodo di descrizione di qualsiasi funzionamento.

“Il segreto della natura consiste nel servirsi di programmi molto semplici per generare realtà estremamente complesse” Wolfram.

Come Φ rappresenta un numero semplice che definisce sistemi molto complessi, così questa azienda vuole comunicare le sue capacità nel rendere semplici problematiche spesso articolate ed eterogenee.



ZERO

“Sempre più prossimo, quasi a portata di mano, ma mai realmente afferrabile: è questa forse , la definizione meno inadeguata dello zero.” Robert Kaplan.


La storia di questo strano numero ha inizio con i Babilonesi, che, tramite un sistema di segni, indicavano uno spazio vuoto. La sua introduzione, come elemento in sé, nella matematica, però, si deve ai matematici indiani che, nel 600 d.C., arrivano al concetto di zero indipendente.

Furono, in seguito, gli arabi ad apprenderlo ed a trasmetterlo agli europei nel Medioevo. Infine grazie al matematico Leonardo Fibonacci e al suo “Liber Abaci” si arrivò alla completa diffusione del concetto di numerazione posizionale in Europa.

E’ proprio con il numero ZERO che abbiamo deciso di completare il nome dell’azienda. Le motivazioni risiedono nelle sue proprietà, che lo rendono un numero indispensabile, i cui campi applicativi sono spesso inaspettati.

Prima fra tutte, è sicuramente la sua caratteristica di essere un elemento neutro. Ovvero un elemento che è il tutto ma anche il nulla, che non è né positivo né negativo, né primo né composto, può essere considerato numero naturale o no; è come se nello zero convergessero gli opposti.

Questo interessante punto di vista ci colpisce sempre perché lo rende un concetto difficile da afferrare, ma che nasconde delle peculiarità che pochi altri elementi hanno.


Un esempio sono le particolari proprietà che presenta nel campo delle operazioni matematiche. Infatti, nelle divisioni, vediamo che lo 0 tende ad originare operazioni che portano a risultati indeterminati. Nella moltiplicazione invece è detto “elemento assorbente” dato che, qualunque numero che venga moltiplicato per zero, dà zero per risultato.

Ma il motivo più profondo per cui abbiamo scelto questo numero, risiede nella sue capacità nel semplificare i problemi. Infatti cambiando lo zero, ovvero facendo equivalere a zero un particolare valore dei un predefinito sistema, si possono risolvere quesiti, incognite altrimenti molto complessi.

Un esempio può essere il Teorema di Fermat dove grazie ad una semplice equazione , essendo p un numero primo ed a un qualsiasi numero, siamo in grado di dire che per qualunque a non c’è resto quando p divide .

L’imprevedibilità, la voglia di raggiungere un obiettivo grazie a metodi semplici, la continua ricerca, sono alcune delle nostre aspirazioni e con questo nome, vorremmo esplicitarle a coloro che desiderino collaborare con noi.